Quanto costa un trattamento antitarlo? Trattamento antitarlo costo

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Microonde antitarlo

La comparsa dei tarli nei mobili o in altri manufatti in legno presenti all’interno della nostra abitazione è vista come praticamente inevitabile da molte persone. Si tratta di un convincimento difficile da sradicare, anche alla luce di quello che ormai si sa sugli insetti xilofagi e sui loro effettivi gusti in fatto di legno da divorare, che non deve essere né troppo giovane, né troppo vecchio, proprio perché i tarli preferiscono un materiale abbastanza morbido.
Altra cosa ormai nota è che l’infestazione, per avvenire, deve essere preceduta dal conseguimento di condizioni ambientali ben precise. Ad esempio, il tarlo non si annida in luoghi reputati troppo rumorosi o luminosi (infatti va a prendere possesso di anfratti posti il più possibile in profondità) e proprio a questo scopo le strutture museali ricorrono al cosiddetto metronomo. Anche le condizioni climatiche contano e proprio questo è il motivo per cui si consiglia di arieggiare spesso gli ambienti, per allontanare il pericolo.
Naturalmente a volte le precauzioni prese non bastano e gli insetti xilofagi provvedono a diffondersi in un ambiente, manifestando la loro presenza con la caratteristica polverina che rimane a testimonianza delle loro attitudini distruttive nei confronti della lignina. A quel punto, non rimane che iniziare ad interrogarsi sulla necessità di dare vita o meno ad un trattamento antitarlo, teso ad impedire che il loro incessante banchettare porti infine ad una compromissione della stabilità della struttura attaccata.

Il trattamento antitarlo: quanto costa?

Quanto costa un trattamento antitarlo? Si tratta naturalmente di una domanda cruciale, quando si entra nella logica di dare vita ad un intervento teso a disinfestare un mobile o un manufatto ligneo dagli insetti xilofagi. In tal senso, occorre ricordare che questi interventi possono anche essere portati avanti in maniera autonoma, acquistando prodotti presenti in commercio che sono solitamente a base di permetrina, oppure ricorrendo all’anossia. Proprio l’anossia può essere svolta in regime di fai da te, ove si tratti di manufatti non troppo pesanti e complessi, mentre per quelli più grandi sarebbe senz’altro il caso di rivolgersi a specialisti.
Un terzo procedimento prevede invece l’utilizzo delle microonde, che deve essere portato avanti con l’impiego di complessi macchinari e, quindi, ingaggiando una impresa specializzata.

Utilizzare i prodotti antitarlo

La prima strada da prendere in considerazione è quella dei prodotti antitarlo che possono essere reperiti in commercio, i quali basano la loro azione sulla presenza di un principio attivo, solitamente la permetrina.

Il loro costo è abbastanza modesto, spesso limitato a poche decine di euro, ma va rapportato al compito cui sono chiamati. Questi trattamenti, infatti, dovrebbero essere fatti in aggiunta a quelli più invasivi e complessi, in quanto difficilmente sono in grado di raggiungere profondità notevoli, quelle dove si annidano i tarli.

Va anche specificato come si tratti di prodotti che andrebbero usati a scopo preventivo e protettivo, non certo curativo. In pratica si dovrebbero stendere o applicare soltanto in aggiunta ad un intervento più complesso che abbia sradicato i tarli, come avviene ad esempio con le microonde.

Trattamento con microonde

I trattamenti con microonde sono molto più complessi e sono in molti a presentarli come una valida alternativa antitarlo ai metodi tradizionali. In particolare sarebbe molto più “pulita” e sicura da un punto di vista ambientale, in quanto evita l’utilizzo di sostanze che possono risultare tossiche. Una lavorazione di questo genere è inoltre molto più veloce, tanto da richiedere in genere pochi minuti. Anche dal punto di vista dei costi si tratta di un interrvento abbastanza economico, in quanto non necessita di materiale di consumo.

Il metodo delle microonde si basa sulla capacità delle microonde di trasferire energia in maniera estremamente efficiente ai materiali con i quali vanno ad interagire, provvedendo a riscaldarli in maniera diversa in funzione delle rispettive caratteristiche dielettriche.

Proprio per questo motivo il sistema a microonde viene indicato anche come riscaldamento differenziale o selettivo. In pratica, esponendo alle microonde il legno e i tarli che vi si annidano, la temperatura di questi ultimi può essere aumentata sino a livelli letali, tali da provocarne la morte (temperatura letale), mentre nel legno si mantiene entro margini che impediscono possibili danni. A rendere possibile questo comportamento è proprio il modo in cui le microonde vanno ad interagire con materiali che sono caratterizzati da un diverso contenuto d’acqua. Per rendere più semplice il discorso, possiamo dire che quanto più questo è elevato, tanto maggiore sarà il riscaldamento che si potrà ottenere.

Per quanto concerne i costi, essi dipendono in larga parte da una serie di parametri, a partire dalla grandezza del manufatto ligneo che deve essere disinfestato, dalla distanza dei locali, dalla facilità di accesso, dal numero di oggetti da trattare e dal grado di infestazione degli stessi. Naturalmente le imprese che svolgono questo tipo di servizio chiedono di compilare un modulo online al fine di avere un preventivo, ma solitamente il costo si dovrebbe aggirare intorno ai cento euro per ogni metro cubo.

L’anossia

L’anossia è uno specifico trattamento antitarlo, estremamente apprezzato dagli utenti proprio per la grande semplicità di applicazione, per l’economicità dei materiali e per il fatto di non comportare rischi tossicologici, né per l’operatore e per l’ambiente, né per l’opera d’arte. Una caratteristica dovuta alla mancanza di esposizioni a sostanze chimicamente reattive.
Si tratta si un metodo reputato ideale per la disinfestazione di opere d’arte lignee e polimateriche, che prevede il conseguimento di una concentrazione di ossigeno inferiore allo 0,1%, efficace per l’eliminazione di tarli e parassiti, anche contro attacchi non ancora visibili, e per l’eliminazione delle uova. L’operazione messa in campo prevede l’inserimento dell’oggetto in un sacco realizzato con film polibarriera impermeabile all’ossigeno termosaldato, al cui interno sono posizionati gli assorbitori e un indicatore chimico.

Il Kill Box System

Le aziende usano in particolare il metodo noto come Kill Box System, che si compone di camere pneumatiche costituite da due elementi in PVC ad alta resistenza, le quali possono essere separate, in modo da rendere possibile un utilizzo non solo agevole, ma anche rapido. Il primo elemento rappresenta la base d’appoggio al fine di posizionare gli oggetti per il trattamento antitarlo, mentre un secondo elemento costituito da un telo in PVC leggerissimo e in grado di resistere al carico in trazione e in pressione, viene utilizzato come copertura. I due elementi vengono sigillati mediante una zip speciale a tenuta stagna. Proprio una volta che sia stata assicurata la tenuta stagna, si provvede alla creazione del vuoto, facendo leva su un aspiratore da 900 Watt. La camera viene conservata ad una temperatura costante di 29° centigradi per mezzo di un termoconvettore da 2000 Watt guidato a sua volta da un termostato.

Come decidere quale sia il metodo più indicato

Ove si decida per l’ingaggio di una impresa specializzata nei trattamenti di disinfestazione del legno, la scelta è in pratica limitata a microonde e anossia.

Il costo delle operazioni, se da un lato è importante, non deve però diventare l’unico criterio da seguire. Potrebbe infatti darsi il caso di una maggiore convenienza di un metodo sulla carta, che però non serve a risolvere definitivamente il problema come invece potrebbe fare un’altra procedura che comporti costi maggiori.

La prima cosa da fare, quindi, sarebbe quella di rivolgersi ad imprese della propria zona e prendere contatto per un sopralluogo. Soltanto la perfetta conoscenza e presa d’atto del problema può infatti condurre alla scelta più funzionale, in favore di un metodo o dell’altro.
Il secondo passo è il monitoraggio, che deve essere condotto da personale esperto, al quale è demandato il compito di capire nel dettaglio quali siano le caratteristiche dell’infestazione specifica.
Soltanto dopo aver dato vita ai primi due passi, si può passare all’esame definitivo del problema, teso a spingere in un senso oppure nell’altro.

Conclusioni

Stabilire il costo di un trattamento antitarlo non è semplice, in quanto le aziende che operano nel settore devono valutare caso per caso, facendo affidamento su una serie di parametri ben precisi, dai quali dipende infine il costo finale. Si può quindi andare da poche decine di euro comportati dall’utilizzo di un prodotto antitarlo reperito in commercio, a svariate centinaia, comportate dal ricorso ad una impresa specializzata. Il nostro consiglio è quello di farsi preparare il maggior numero di preventivi possibili, chiedendo che all’interno del documento siano specificate tutte le voci di spesa e sia aggiunta una postilla in cui si specifichi come il prezzo indicato non possa essere oggetto di variazioni che non siano concordate tra le parti, in modo da evitare improvvisi giochi al rialzo da parte delle imprese consultate.